"È grave essere diversi?"
"È grave sforzarsi di essere uguali: provoca nevrosi, psicosi, paranoie. È grave voler essere uguali, perché questo significa forzare la natura, significa andare contro le leggi di Dio che, in tutti i boschi e le foreste del mondo non ha creato una sola foglia identica a un'altra."
- Paulo Coelho, Veronica decide di Morire -
L’associazione "Oltre l’Orizzonte – per la promozione del benessere psichico" è nata il 29 luglio 1999. Il nome e il logo rappresentano il salto culturale auspicato per galoppare oltre la paura, l'indifferenza, l'ignoranza e la ghettizzazione verso il riconoscimento dei diritti di piena cittadinanza delle persone affette da disturbi psichici e per la loro inclusione sociale. L'associazione è composta da persone con disagio psichico, da familiari e da simpatizzanti che desiderano recuperare il valore genuino dei rapporti interpersonali.
Scrivere se stessi
l’autobiografia per il benessere psichico
per riconoscersi e conoscersi di nuovo
per ritrovarsi e ritrovare creatività e talenti
La sofferenza mentale come tappa e non come destino
11 dicembre 2015 ore 16-19.30 Circolo N. Puccini - tel. 0573 400180 Capostrada - Pistoia
16.00 - Ringraziamento agli autori- Kira Pellegrini - presidente di Oltre l'Orizzonte
16.30 - Saluti del Dipartimento di salute mentale - dott. Vito D’Anza, coordinatore
16.45 - Letture tratte dalle autobiografie
17.15 - Commenti liberi degli autori
18.00 - La lunga esperienza con Oltre l'Orizzonte - prof. Rita Gualtierotti - esperta in metodologie autobiografiche
18.30 - La documentazione: dal manoscritto alla stampa - Daniela Papini, volontaria di Oltre l’Orizzonte
18.45 - Il progetto "Scrivere se stessi" e Oltre … - Kira Pellegrini
19.00 - Saluti - Marcello Magrini, presidente delegazione Cesvot Pistoia
- Daniele Mannelli, responsabile Zona Distretto Pistoiese ASL3 e della Società della Salute Pistoiese
19.30- Conversazione fra gli intervenuti
20.00 - Cena con gli autori
16 dicembre 2015 ore 15-18.30 Sala Sinodale del Palazzo dei Vescovi Piazza Duomo - Pistoia
15.00 - Presentazione del progetto "Scrivere se stessi" - Kira Pellegrini - presidente associazione Oltre l'Orizzonte
15.30 - Letture tratte dalle autobiografie e testimonianze degli autori
16.00 - Ad ogni vita il suo racconto- prof. Rita Gualtierotti, esperta in metodologie autobiografiche
16.30 - Sopravvivere alla catastrofe: le storie di guarigione nella psichiatria di comunità - dott. Giuseppe Tibaldi, CSM ASLTO2
17.15 - Il racconto della vita: ascolto e trasformazione - dott. Andrea Bonacchi - medico, psicologo clinico e psicoterapeuta
17.45 - Quando il narrarsi diventa prendersi cura di sé: frammenti di una esperienza - prof. Fiorenzo Gori
18.00 - Saluti di Samuele Bertinelli, sindaco di Pistoia e presidente della società della salute
Con il patrocinio di
Per contatti: Oltre l'orizzonte - tel.: 328-9081569
Vorrei fare alcune precisazioni riguardo al patto territoriale per la salute mentale firmato formalmente il 3 settembre dai massimi esponenti delle società della salute di Pistoia e Valdinievole e dalle associazioni di volontariato che si occupano della tutela dei diritti dei sofferenti psichici e dei loro familiari. (altro…)
Un team di specialisti di varie professioni, psichiatri ma anche infermieri e educatori, che seguano il paziente insieme, e poi un alloggio e un percorso di inserimento nel mondo del lavoro. Sono questi gli obiettivi che il Patto per la Salute mentale si prefigge di realizzare per i pazienti psichiatrici complessi, seguendo l’indirizzo che oggi, in termini tecnici, si chiama “Recovery”, una sorta di reintegro, meglio una ripartenza del paziente. In prima fila il Dipartimento di Salute mentale dell’Asl 3 di Pistoia, guidato dal dottor Vito D’Anza, insieme con la Provincia, le due Società della Salute e le associazioni di volontariato nelle quali sono impegnate le famiglie e gli stessi malati. A illustrarci questo importante passaggio è il dottor Vito D’Anza, che dal 2008 è alla guida del Dipartimento.
Dottore, da dove è scaturita l’esigenza di questo patto formale di collaborazione tra Asl, Società della Salute, Comune e Associazioni di volontariato?
«I bisogni dei pazienti cambiano col tempo. Questo è vero per qualsiasi patologia, e lo è ancora di più per quelle psichiatriche. Per questo abbiamo sentito il bisogno di creare un sistema capace di rispondere a questi cambiamenti e strutturato in modo da recepirli di volta in volta. Oggi i servizi che rientrano nella Psichiatria clinica sono il 30 per cento del sistema: il restante 70 per cento dei servizi rientra nelle azioni di quel sistema che chiamiamo Salute mentale. Mi spiego meglio. Oggi non si parla più di guarigione per il paziente psichiatrico, ma di ripartenza, cioè, dopo la fase clinica di cura farmacologica, e accanto a questa, si tratta di garantire alla persona quei necessari supporti per ricostruire e guidare in maniera sempre più autonoma la propria vita».
Quali sono questi supporti? «Gli stessi che costituiscono le basi su cui si costruisce l’identità sociale di una persona: una autonomia abitativa, cioè un alloggio sicuro e supportato da personale competente che vi possa accedere al bisogno, e un lavoro, sia pure e ben venga se garantito all’interno di una delle tante cooperative di tipo B, che hanno finora dato esempi da seguire per l’inserimento dei pazienti psichiatrici, e che sono formate spesso dalle stesse famiglie».
Quali sono le azioni in concreto che il patto promuoverà? «Le azioni sono sostanzialmente di tre tipi. Per prima cosa, il team che seguirà il paziente, sarà multidisciplinare: ci sarà lo psichiatra, l’educatore professionale, l’infermiere. L’équipe, incaricata di mettere a punto un percorso personalizzato per il paziente, si riunirà ogni tre mesi, in modo da avere sempre il punto della situazione del soggetto. Quanto al piano abitazione, oggi si tende a diminuire i ricoveri in comunità terapeutiche, perché abbiamo visto che la riabilitazione in questa sorta di ambiente virtuale, che sospende la vita autonoma del paziente, è sempre meno efficace. Per questo, continueremo a realizzare appartamenti supportati, ovvero alloggi ai quali possa accederà personale autorizzato, che visiterà e darà supporto ai pazienti, i quali in questo modo avranno comunque una casa propria. Il Comune di Pistoia ha fatto molto in tal senso in questi anni. Abbiamo 8 piccoli appartamenti in via Bonfante e altri 3 sono stati ristrutturati in via Tomba, grazie all’impegno della giunta Bertinelli, oltre a 3 Villini Desii. Infine, c’è ilpercorso di inserimento nel mondo del lavoro che, per un paziente psichiatrico, dà risultati più efficaci di qualsiasi terapia farmacologica. Il lavoro, infatti, costituisce il primo tassello dell’identità di una persona e del suo riconoscimento e inserimento sociale. Negli ultimi tre anni anni, grazie alla legge 68 del 1999, che ha istituito percorsi agevolati per l’occupazione di persone disabili, siamo riusciti a dare un lavoro a dieci pazienti psichiatrici. Una grande mano la possono dare in tal senso le Cooperative di tipo B, come la cooperativa Alba a Pisa, che ha preso in gestione un bagno. A Pistoia, penso a quanto queste persone potrebbero fare per esempio nel turismo e nelle attività connesse alla cura del verde pubblico».
La Nazione
Promuovere e realizzare percorsi di inclusione sociale, a tutti i livelli, delle persone con disagio psichico è il filo conduttore del Patto per la Salute Mentale, il corposo documento programmatico che oggi pomeriggio è stato sottoscritto dalla Provincia di Pistoia, dalle Società della Salute di Pistoia e della Valdinievole, dalla Azienda USL3 e dalle Associazioni di Volontariato.
Il Patto è frutto di un lavoro durato diversi mesi, nel corso dei quali sono stati analizzati dati di attività e le problematiche cliniche presenti sul territorio, rilevate criticità e valutata l’efficacia dei servizi socio sanitari presenti nella Provincia pistoiese, coinvolgendo una molteplicità di soggetti: principalmente gli stessi utenti ed i loro familiari.
Sarà data vita ad una rete, diffusa e coordinata in tutta la Provincia di Pistoia, per offrire in qualsiasi contesto territoriale, gli stessi servizi e le medesime opportunità di cura, terapia e riabilitazione, alfine di evitare vuoti assistenziali e abbandoni (i cosiddetti “persi di vista”).
Promosso dalle Associazioni di Volontariato Oltre l’Orizzonte, Solidarietà e Rinnovamento, Bella Mente e Albatros, d’intesa con le istituzioni del territorio, il documento, subito dopo la firma, diventerà operativo con una serie di iniziative che vedranno attivamente coinvolti, per la prima volta in modo sinergico, gli enti istituzionali: i firmatari, infatti, si sono impegnati a sostenersi e a raccordarsi tra loro, perseguendo tutti gli stessi fini che sono quelli di sviluppare ancora di più la prevenzione e migliorare la qualità della vita delle persone affette da disturbo psichico.
L’aspetto etico e politico dei diritti e della uguaglianza tra cittadini costituisce, infatti, l’assunto di base su cui è stato costruito l’intero Patto.
Dall’identificazione precoce delle patologie neuropsichiatriche evolutive ai monitoraggi periodici sul rischio suicidario, da una migliore accoglienza all’interno dei centri di salute mentale (a Pistoia e Montecatini), con erogazione anche di prestazioni urgenti (per evitare gli accessi ai pronto soccorso), all’aumento dell’offerta di residenzialità che diventa differenziata per intensità riabilitativa, sono molteplici le aree di intervento a carattere prioritario individuate dal gruppo di lavoro.
Per ogni obiettivo è stata operata un’attenta ricognizione della situazione esistente, per capire cosa non funzionava e dove si doveva intervenire ancora meglio per dare una risposta più efficace ai bisogni della popolazione.
L’intervento a carattere sanitario resta ovviamente di competenza della AUSL3 (con i relativi servizi di salute mentale infanzia e adolescenza, adulti e tossicodipendenze) e quello sociale delle amministrazioni comunali: la novità sostanziale è che le Società della Salute faranno da referente unico per il processo di integrazione socio-sanitaria.
Equità di accesso alle cure, prese in carico precoci dei pazienti, percorsi assistenziali condivisi e integrati a livello provinciale, diritto alla casa e al lavoro, sviluppo e trasformazione delle potenzialità personali, sono le parole “chiave” che accompagnano ogni azione dell’innovativo progetto. Si punta anche ad un maggiore sostegno e coinvolgimento delle famiglie ed a un ruolo più attivo delle istituzioni, dei servizi e dei professionisti che, a vari livelli, potranno intercettare potenziali situazioni a rischio (per esempio scuole, consultori, medici di famiglia e pediatri, educatori, ecc…).
4 settembre 2015
Il 3 settembre 2015 è stato firmato il patto per la salute mentale richiesto dalle associazioni di familiriari e utenti dei servizi di salute mentale.
PATTO PER LA SALUTE MENTALE |
INDICE:
Premessa generale
Definizione delle aree di intervento prioritario
Bibliografia e normativa di riferimento esaminata
Analisi dei gap (allegato 1)
PATTO PER LA SALUTE MENTALE TRA
AZIENDA USL 3 DI PISTOIA
PROVINCIA DI PISTOIA
SOCIETA’ DELLA SALUTE PISTOIESE
SOCIETA’ DELLA SALUTE VALDINIEVOLE
E LE ASSOCIAZIONI
OLTRE L’ORIZZONTE
SOLIDARIETA’ E RINNOVAMENTO
BELLA MENTE
ALBATROS
PREMESSA GENERALE
Il Patto per la Salute Mentale, documento programmatico per la realizzazione delle azioni nei prossimi anni, rappresenta il risultato del lavoro congiunto di analisi, approfondimento e confronto tra i diversi soggetti, istituzionali e non.
Il percorso, attraverso il metodo del confronto, è scaturito dalle richieste presentate in documento formale a firma delle associazioni, dalla rilevazione della situazione esistente a Pistoia a partire dai dati di analisi sulle cartelle cliniche, dalla rilevazione delle buone pratiche applicabili/applicate nei servizi di salute mentale e dalle criticità rilevate nel corso degli audit sistemici organizzati nel corso del 2014 e da superare affinché possano essere soddisfatti gli standard previsti dalla L.R. n.51/2009 e dal regolamento attuativo n. 61R del 28/03/2012.
Allo scopo di individuare le azioni prioritarie da perseguire si è tenuto conto di una serie di indicazioni nazionali ed internazionali, così come esplicitati nella Dichiarazione di Helsinki (2005) e nel Libro Verde (2006), nel P.I.S.S.R. vigente e nel Piano di azioni nazionale per la salute mentale (all.A, Conferenza stato regioni del 24/01/2013).
Obiettivo generale del presente Patto è dare continuità, sostenere e rafforzare la collaborazione ed il raccordo tra i soggetti istituzionali competenti nell’area della Salute Mentale ed i soggetti del Terzo Settore impegnati, con l’obiettivo generale di promuovere e realizzare percorsi di inclusione sociale delle persone con disagio psichico, partendo dal rilevamento comune dei bisogni, co-progettando, condividendo, coordinando e monitorando gli interventi con tutti i soggetti coinvolti, anche attraverso lo strumento dei tavoli di lavoro congiunti intesi come laboratorio e osservatorio. Il tutto ripensando ad un ruolo nuovo e strategico dell’auto-mutuo aiuto. Concetto chiave alla base di tutto il lavoro è quello di “Recovery”, intesa come la possibilità di sviluppare e trasformare le potenzialità personali per superare le limitazioni che il disturbo porta con sé.
In tal senso le azioni promosse si realizzeranno negli ambiti di competenza sanitaria dell’AUSL e socio-assistenziale propri dell’Ente Locale e, nel rispetto delle competenze di ogni Istituzione; tutti i soggetti firmatari del Patto si adopereranno per la promozione di sinergie finalizzate al miglioramento della qualità della vita delle persone affette da disturbi psichici attraverso una presa in carico sanitaria efficace e attraverso l’integrazione socio-sanitaria.
L’Ente individuato come referente unico del processo di integrazione socio-sanitaria è la Società della Salute.
In questa prospettiva il metodo della partecipazione e del coinvolgimento attivo dei soggetti competenti e dei rappresentanti del Terzo Settore é l’elemento costitutivo e fondativo della definizione del Patto. Sono quindi invitati ad aderire al Patto tutti i soggetti competenti e coinvolti in azioni inerenti le diverse tematiche: sia gli organismi sanitari istituzionali, AUSL3 di Pistoia con i relativi servizi di salute mentale per adulti e minori e per le tossicodipendenze, della cui gestione sono responsabili, sia i soggetti del Terzo Settore.L’aspetto etico e politico dei diritti e della uguaglianza tra cittadini costituisce l’assunto di base su cui costruire un patto territoriale.
Il metodo attraverso il quale perseguire il conseguimento degli obiettivi sanciti nel Patto prevede che sia effettuata l’analisi del bisogno, che siano formulati progetti terapeutici nei quali siano previste verifiche di efficacia. (altro…)
Come previsto nel programma del Corso
presso La Fabbrica delle Emozioni, Via Antonelli 305
le associazioni
Oltre l'Orizzonte, Diabetici Pistoiesi, Voglia di Vivere
Le medicine complementari
nel servizio pubblico in Toscana
ore 15
dott. Monica Gasbarre e colleghi
anestesista Asl 3 Pistoia e agopuntore
L'esperienza pistoiese
ore 16
dott. Gemma Brandi
psichiatra e psicanalista Responsabile SMA Adulti Firenze 1-4 e Istituti di pena
Le medicine complementari nella cura dei disturbi psichici
Ore 17
dott. Franco Cracolici
direttore della Scuola di agopuntura di Firenze
I regolamenti della Regione Toscana e i servizi offerti
in Toscana all’interno del Servizio Sanitario Nazionale
Dibattito
Nota: Qualche anno fa un piccolo gruppo di medici avevano con passione e coraggio costituito una piccola equipe che, oltre al proprio lavoro di medici ASL, offriva anche la propria esperienza nel campo delle medicine non convenzionali previste dalla Regione Toscana: fitoterapia, agopuntura e omeopatia. Mentre anche il nuovo Piano Sociosanitario Regionale incoraggia il ricorso a queste discipline non convenzionali a Pistoia questo servizio si è progressivamente ridotto e rischia di scomparire nell’indifferenza generale. Proponiamo di discutere il problema auspicando che sia ripristinato questo arricchimento di occasioni terapeutiche per i cittadini pistoiesi, visto anche l’eccessivo ricorso ai farmaci che da anni contraddistingue Pistoia.
Il maestro non ha voluto dare l'impressione di fare una lezione ma nonostante la sua modestia i ragazzi sono rimasti affascinati dalla bellezza delle sue opere e dalla sua personalità
Breve descrizione del corso
Proponiamo incontri con esperti di medicine complementari che vedono la persona nel suo insieme di corpo e psiche. Verranno fornite nozioni generali di alimentazione, tecniche di respirazione e postura per preservare la salute psicofisica. Verrà costruito un piccolo ricettario culinario in applicazione delle nozioni apprese.
Finalità e obiettivi:
Aumentare le conoscenze riguardo ad alcune discipline che contribuiscono a promuovere la salute psicofisica senza l’uso di farmaci.
Fornire indicazioni per aiutare a diventare “pazienti esperti”, come previsto anche nel piano socio-sanitario regionale.
Sensibilizzare alla responsabilità individuale per prevenire le malattie e preservare la propria salute.
Fornire indicazioni per rinforzare la capacità reattiva dell’organismo anche nel caso di malattie psichiche, croniche o invalidanti.
Rinforzare il clima collaborativo fra associazioni diverse e divulgare le esperienze positive fatte da loro nel campo della promozione della salute psicofisica.
Metodologie:
lezioni frontali
momenti interattivi
lavori di gruppo
esercizi esperienziali
discussioni plenarie
Tipologia dei destinatari del progetto
Avranno la precedenza i volontari di associazioni. Potranno partecipare anche aspiranti volontari e cittadini in genere fino ad un massimo di 20 corsisti.
Tutor Loriana Caroli
Sede del corso: Fabbrica delle Emozioni - Via Antonelli 305, Pistoia
PROGRAMMA (altro…)