"È grave essere diversi?"
"È grave sforzarsi di essere uguali: provoca nevrosi, psicosi, paranoie. È grave voler essere uguali, perché questo significa forzare la natura, significa andare contro le leggi di Dio che, in tutti i boschi e le foreste del mondo non ha creato una sola foglia identica a un'altra."
- Paulo Coelho, Veronica decide di Morire -
L’associazione "Oltre l’Orizzonte – per la promozione del benessere psichico" è nata il 29 luglio 1999. Il nome e il logo rappresentano il salto culturale auspicato per galoppare oltre la paura, l'indifferenza, l'ignoranza e la ghettizzazione verso il riconoscimento dei diritti di piena cittadinanza delle persone affette da disturbi psichici e per la loro inclusione sociale. L'associazione è composta da persone con disagio psichico, da familiari e da simpatizzanti che desiderano recuperare il valore genuino dei rapporti interpersonali.
Vorrei fare alcune precisazioni riguardo al patto territoriale per la salute mentale firmato formalmente il 3 settembre dai massimi esponenti delle società della salute di Pistoia e Valdinievole e dalle associazioni di volontariato che si occupano della tutela dei diritti dei sofferenti psichici e dei loro familiari. (altro…)
Un team di specialisti di varie professioni, psichiatri ma anche infermieri e educatori, che seguano il paziente insieme, e poi un alloggio e un percorso di inserimento nel mondo del lavoro. Sono questi gli obiettivi che il Patto per la Salute mentale si prefigge di realizzare per i pazienti psichiatrici complessi, seguendo l’indirizzo che oggi, in termini tecnici, si chiama “Recovery”, una sorta di reintegro, meglio una ripartenza del paziente. In prima fila il Dipartimento di Salute mentale dell’Asl 3 di Pistoia, guidato dal dottor Vito D’Anza, insieme con la Provincia, le due Società della Salute e le associazioni di volontariato nelle quali sono impegnate le famiglie e gli stessi malati. A illustrarci questo importante passaggio è il dottor Vito D’Anza, che dal 2008 è alla guida del Dipartimento.
Dottore, da dove è scaturita l’esigenza di questo patto formale di collaborazione tra Asl, Società della Salute, Comune e Associazioni di volontariato?
«I bisogni dei pazienti cambiano col tempo. Questo è vero per qualsiasi patologia, e lo è ancora di più per quelle psichiatriche. Per questo abbiamo sentito il bisogno di creare un sistema capace di rispondere a questi cambiamenti e strutturato in modo da recepirli di volta in volta. Oggi i servizi che rientrano nella Psichiatria clinica sono il 30 per cento del sistema: il restante 70 per cento dei servizi rientra nelle azioni di quel sistema che chiamiamo Salute mentale. Mi spiego meglio. Oggi non si parla più di guarigione per il paziente psichiatrico, ma di ripartenza, cioè, dopo la fase clinica di cura farmacologica, e accanto a questa, si tratta di garantire alla persona quei necessari supporti per ricostruire e guidare in maniera sempre più autonoma la propria vita».
Quali sono questi supporti? «Gli stessi che costituiscono le basi su cui si costruisce l’identità sociale di una persona: una autonomia abitativa, cioè un alloggio sicuro e supportato da personale competente che vi possa accedere al bisogno, e un lavoro, sia pure e ben venga se garantito all’interno di una delle tante cooperative di tipo B, che hanno finora dato esempi da seguire per l’inserimento dei pazienti psichiatrici, e che sono formate spesso dalle stesse famiglie».
Quali sono le azioni in concreto che il patto promuoverà? «Le azioni sono sostanzialmente di tre tipi. Per prima cosa, il team che seguirà il paziente, sarà multidisciplinare: ci sarà lo psichiatra, l’educatore professionale, l’infermiere. L’équipe, incaricata di mettere a punto un percorso personalizzato per il paziente, si riunirà ogni tre mesi, in modo da avere sempre il punto della situazione del soggetto. Quanto al piano abitazione, oggi si tende a diminuire i ricoveri in comunità terapeutiche, perché abbiamo visto che la riabilitazione in questa sorta di ambiente virtuale, che sospende la vita autonoma del paziente, è sempre meno efficace. Per questo, continueremo a realizzare appartamenti supportati, ovvero alloggi ai quali possa accederà personale autorizzato, che visiterà e darà supporto ai pazienti, i quali in questo modo avranno comunque una casa propria. Il Comune di Pistoia ha fatto molto in tal senso in questi anni. Abbiamo 8 piccoli appartamenti in via Bonfante e altri 3 sono stati ristrutturati in via Tomba, grazie all’impegno della giunta Bertinelli, oltre a 3 Villini Desii. Infine, c’è ilpercorso di inserimento nel mondo del lavoro che, per un paziente psichiatrico, dà risultati più efficaci di qualsiasi terapia farmacologica. Il lavoro, infatti, costituisce il primo tassello dell’identità di una persona e del suo riconoscimento e inserimento sociale. Negli ultimi tre anni anni, grazie alla legge 68 del 1999, che ha istituito percorsi agevolati per l’occupazione di persone disabili, siamo riusciti a dare un lavoro a dieci pazienti psichiatrici. Una grande mano la possono dare in tal senso le Cooperative di tipo B, come la cooperativa Alba a Pisa, che ha preso in gestione un bagno. A Pistoia, penso a quanto queste persone potrebbero fare per esempio nel turismo e nelle attività connesse alla cura del verde pubblico».
La Nazione
Promuovere e realizzare percorsi di inclusione sociale, a tutti i livelli, delle persone con disagio psichico è il filo conduttore del Patto per la Salute Mentale, il corposo documento programmatico che oggi pomeriggio è stato sottoscritto dalla Provincia di Pistoia, dalle Società della Salute di Pistoia e della Valdinievole, dalla Azienda USL3 e dalle Associazioni di Volontariato.
Il Patto è frutto di un lavoro durato diversi mesi, nel corso dei quali sono stati analizzati dati di attività e le problematiche cliniche presenti sul territorio, rilevate criticità e valutata l’efficacia dei servizi socio sanitari presenti nella Provincia pistoiese, coinvolgendo una molteplicità di soggetti: principalmente gli stessi utenti ed i loro familiari.
Sarà data vita ad una rete, diffusa e coordinata in tutta la Provincia di Pistoia, per offrire in qualsiasi contesto territoriale, gli stessi servizi e le medesime opportunità di cura, terapia e riabilitazione, alfine di evitare vuoti assistenziali e abbandoni (i cosiddetti “persi di vista”).
Promosso dalle Associazioni di Volontariato Oltre l’Orizzonte, Solidarietà e Rinnovamento, Bella Mente e Albatros, d’intesa con le istituzioni del territorio, il documento, subito dopo la firma, diventerà operativo con una serie di iniziative che vedranno attivamente coinvolti, per la prima volta in modo sinergico, gli enti istituzionali: i firmatari, infatti, si sono impegnati a sostenersi e a raccordarsi tra loro, perseguendo tutti gli stessi fini che sono quelli di sviluppare ancora di più la prevenzione e migliorare la qualità della vita delle persone affette da disturbo psichico.
L’aspetto etico e politico dei diritti e della uguaglianza tra cittadini costituisce, infatti, l’assunto di base su cui è stato costruito l’intero Patto.
Dall’identificazione precoce delle patologie neuropsichiatriche evolutive ai monitoraggi periodici sul rischio suicidario, da una migliore accoglienza all’interno dei centri di salute mentale (a Pistoia e Montecatini), con erogazione anche di prestazioni urgenti (per evitare gli accessi ai pronto soccorso), all’aumento dell’offerta di residenzialità che diventa differenziata per intensità riabilitativa, sono molteplici le aree di intervento a carattere prioritario individuate dal gruppo di lavoro.
Per ogni obiettivo è stata operata un’attenta ricognizione della situazione esistente, per capire cosa non funzionava e dove si doveva intervenire ancora meglio per dare una risposta più efficace ai bisogni della popolazione.
L’intervento a carattere sanitario resta ovviamente di competenza della AUSL3 (con i relativi servizi di salute mentale infanzia e adolescenza, adulti e tossicodipendenze) e quello sociale delle amministrazioni comunali: la novità sostanziale è che le Società della Salute faranno da referente unico per il processo di integrazione socio-sanitaria.
Equità di accesso alle cure, prese in carico precoci dei pazienti, percorsi assistenziali condivisi e integrati a livello provinciale, diritto alla casa e al lavoro, sviluppo e trasformazione delle potenzialità personali, sono le parole “chiave” che accompagnano ogni azione dell’innovativo progetto. Si punta anche ad un maggiore sostegno e coinvolgimento delle famiglie ed a un ruolo più attivo delle istituzioni, dei servizi e dei professionisti che, a vari livelli, potranno intercettare potenziali situazioni a rischio (per esempio scuole, consultori, medici di famiglia e pediatri, educatori, ecc…).
4 settembre 2015
Il 3 settembre 2015 è stato firmato il patto per la salute mentale richiesto dalle associazioni di familiriari e utenti dei servizi di salute mentale.
PATTO PER LA SALUTE MENTALE |
INDICE:
Premessa generale
Definizione delle aree di intervento prioritario
Bibliografia e normativa di riferimento esaminata
Analisi dei gap (allegato 1)
PATTO PER LA SALUTE MENTALE TRA
AZIENDA USL 3 DI PISTOIA
PROVINCIA DI PISTOIA
SOCIETA’ DELLA SALUTE PISTOIESE
SOCIETA’ DELLA SALUTE VALDINIEVOLE
E LE ASSOCIAZIONI
OLTRE L’ORIZZONTE
SOLIDARIETA’ E RINNOVAMENTO
BELLA MENTE
ALBATROS
PREMESSA GENERALE
Il Patto per la Salute Mentale, documento programmatico per la realizzazione delle azioni nei prossimi anni, rappresenta il risultato del lavoro congiunto di analisi, approfondimento e confronto tra i diversi soggetti, istituzionali e non.
Il percorso, attraverso il metodo del confronto, è scaturito dalle richieste presentate in documento formale a firma delle associazioni, dalla rilevazione della situazione esistente a Pistoia a partire dai dati di analisi sulle cartelle cliniche, dalla rilevazione delle buone pratiche applicabili/applicate nei servizi di salute mentale e dalle criticità rilevate nel corso degli audit sistemici organizzati nel corso del 2014 e da superare affinché possano essere soddisfatti gli standard previsti dalla L.R. n.51/2009 e dal regolamento attuativo n. 61R del 28/03/2012.
Allo scopo di individuare le azioni prioritarie da perseguire si è tenuto conto di una serie di indicazioni nazionali ed internazionali, così come esplicitati nella Dichiarazione di Helsinki (2005) e nel Libro Verde (2006), nel P.I.S.S.R. vigente e nel Piano di azioni nazionale per la salute mentale (all.A, Conferenza stato regioni del 24/01/2013).
Obiettivo generale del presente Patto è dare continuità, sostenere e rafforzare la collaborazione ed il raccordo tra i soggetti istituzionali competenti nell’area della Salute Mentale ed i soggetti del Terzo Settore impegnati, con l’obiettivo generale di promuovere e realizzare percorsi di inclusione sociale delle persone con disagio psichico, partendo dal rilevamento comune dei bisogni, co-progettando, condividendo, coordinando e monitorando gli interventi con tutti i soggetti coinvolti, anche attraverso lo strumento dei tavoli di lavoro congiunti intesi come laboratorio e osservatorio. Il tutto ripensando ad un ruolo nuovo e strategico dell’auto-mutuo aiuto. Concetto chiave alla base di tutto il lavoro è quello di “Recovery”, intesa come la possibilità di sviluppare e trasformare le potenzialità personali per superare le limitazioni che il disturbo porta con sé.
In tal senso le azioni promosse si realizzeranno negli ambiti di competenza sanitaria dell’AUSL e socio-assistenziale propri dell’Ente Locale e, nel rispetto delle competenze di ogni Istituzione; tutti i soggetti firmatari del Patto si adopereranno per la promozione di sinergie finalizzate al miglioramento della qualità della vita delle persone affette da disturbi psichici attraverso una presa in carico sanitaria efficace e attraverso l’integrazione socio-sanitaria.
L’Ente individuato come referente unico del processo di integrazione socio-sanitaria è la Società della Salute.
In questa prospettiva il metodo della partecipazione e del coinvolgimento attivo dei soggetti competenti e dei rappresentanti del Terzo Settore é l’elemento costitutivo e fondativo della definizione del Patto. Sono quindi invitati ad aderire al Patto tutti i soggetti competenti e coinvolti in azioni inerenti le diverse tematiche: sia gli organismi sanitari istituzionali, AUSL3 di Pistoia con i relativi servizi di salute mentale per adulti e minori e per le tossicodipendenze, della cui gestione sono responsabili, sia i soggetti del Terzo Settore.L’aspetto etico e politico dei diritti e della uguaglianza tra cittadini costituisce l’assunto di base su cui costruire un patto territoriale.
Il metodo attraverso il quale perseguire il conseguimento degli obiettivi sanciti nel Patto prevede che sia effettuata l’analisi del bisogno, che siano formulati progetti terapeutici nei quali siano previste verifiche di efficacia. (altro…)
Come previsto nel programma del Corso
presso La Fabbrica delle Emozioni, Via Antonelli 305
le associazioni
Oltre l'Orizzonte, Diabetici Pistoiesi, Voglia di Vivere
Le medicine complementari
nel servizio pubblico in Toscana
ore 15
dott. Monica Gasbarre e colleghi
anestesista Asl 3 Pistoia e agopuntore
L'esperienza pistoiese
ore 16
dott. Gemma Brandi
psichiatra e psicanalista Responsabile SMA Adulti Firenze 1-4 e Istituti di pena
Le medicine complementari nella cura dei disturbi psichici
Ore 17
dott. Franco Cracolici
direttore della Scuola di agopuntura di Firenze
I regolamenti della Regione Toscana e i servizi offerti
in Toscana all’interno del Servizio Sanitario Nazionale
Dibattito
Nota: Qualche anno fa un piccolo gruppo di medici avevano con passione e coraggio costituito una piccola equipe che, oltre al proprio lavoro di medici ASL, offriva anche la propria esperienza nel campo delle medicine non convenzionali previste dalla Regione Toscana: fitoterapia, agopuntura e omeopatia. Mentre anche il nuovo Piano Sociosanitario Regionale incoraggia il ricorso a queste discipline non convenzionali a Pistoia questo servizio si è progressivamente ridotto e rischia di scomparire nell’indifferenza generale. Proponiamo di discutere il problema auspicando che sia ripristinato questo arricchimento di occasioni terapeutiche per i cittadini pistoiesi, visto anche l’eccessivo ricorso ai farmaci che da anni contraddistingue Pistoia.
Il maestro non ha voluto dare l'impressione di fare una lezione ma nonostante la sua modestia i ragazzi sono rimasti affascinati dalla bellezza delle sue opere e dalla sua personalità
Breve descrizione del corso
Proponiamo incontri con esperti di medicine complementari che vedono la persona nel suo insieme di corpo e psiche. Verranno fornite nozioni generali di alimentazione, tecniche di respirazione e postura per preservare la salute psicofisica. Verrà costruito un piccolo ricettario culinario in applicazione delle nozioni apprese.
Finalità e obiettivi:
Aumentare le conoscenze riguardo ad alcune discipline che contribuiscono a promuovere la salute psicofisica senza l’uso di farmaci.
Fornire indicazioni per aiutare a diventare “pazienti esperti”, come previsto anche nel piano socio-sanitario regionale.
Sensibilizzare alla responsabilità individuale per prevenire le malattie e preservare la propria salute.
Fornire indicazioni per rinforzare la capacità reattiva dell’organismo anche nel caso di malattie psichiche, croniche o invalidanti.
Rinforzare il clima collaborativo fra associazioni diverse e divulgare le esperienze positive fatte da loro nel campo della promozione della salute psicofisica.
Metodologie:
lezioni frontali
momenti interattivi
lavori di gruppo
esercizi esperienziali
discussioni plenarie
Tipologia dei destinatari del progetto
Avranno la precedenza i volontari di associazioni. Potranno partecipare anche aspiranti volontari e cittadini in genere fino ad un massimo di 20 corsisti.
Tutor Loriana Caroli
Sede del corso: Fabbrica delle Emozioni - Via Antonelli 305, Pistoia
PROGRAMMA (altro…)
La passeggiata prevista per il 19 settembre era stata rinviata per le avverse condizioni metereologiche. Fortunatame il 3 ottobre Ragazzi del Venerdì, volontari e soci sono stati riscaldati da un bel sole che ha evidenziato la bellezza del paesaggio.
La cortesia e la competenza di Leonardo Begliomini hanno attratto i Ragazzi fin dal primo momento e li ha indotti a seguire con interesse il percorso nel bosco verso lo studio dell'artista che ha mostrato varie erbe buone (equiseto, ortica, bardana, piantaggine, timo, cardo) illustrandone le proprietà e si è soffermato sulle bacche mature (biancospino, prugnolo, rosa canina). Le domande sono state numerose, la curiosità sincera. Ancor più viva quella relativa alle opere nello studio, soprattutto in quelli che hanno fatto esperienze in campo artistico.
Associazione “Oltre l’Orizzonte” e-mail:
Via Macallè 19 sito web: oltrelorizzonte.org
51100 Pistoia
cell. 328-9081569
Pistoia, 10 febbraio 2014
Prot. n. 940 C5
Rinnovate la tessera entro il 28 febbraio!
- c.c.postale 11992534
- IBAN IT38F0626013827000000625C00
Cari amici,
Non ci sentiamo da molto tempo perché siamo stati impegnati su tutti i fronti – ASL, Provincia, Comune, Regione. Speravo di potervi dare delle buone notizie ma purtroppo la situazione è molto preoccupante.
La situazione dei servizi ASL
I dati che la Regione ha reso noti nella verifica del 15 ottobre hanno confermato concretamente le nostre convinzioni: Pistoia è agli ultimi posti in Toscana per la spesa procapite, gli psicologi non sono stati sostituiti, i progetti individuali personalizzati sono attivati poco e male, alle persone che hanno anche il problema delle dipendenza da sostanze o da gioco non viene offerto un programma di recupero, l’integrazione con il sociale è praticamente inesistente. Gli operatori continuano a lavorare individualmente e non in equipe, come invece prevedono le nostre leggi.
Il primario ha dato le dimissioni e sono state accettate. Dal primo marzo il dott. De Luca eserciterà in Valdinievole come psichiatra. Ha generosamente detto che continuerà a seguire quei pazienti di Pistoia che lo vorranno ma a fine anno mancheranno anche due psichiatri.. Dal primo marzo il
dott. D’Anza sarà il primario di ambedue le zone. Noi abbiamo chiesto con forza un concorso per un nuovo primario perché Pistoia, trascurata da troppi anni, necessita di una guida a tutto servizio che porti autorevolezza, capacità organizzativa e idee progettuali a tutto campo e che introduca una formazione massiccia e capillare su un modo più efficace di fare riabilitazione psichiatrica. Ma l’intenzione della direzione è orientata a nominare un unico primario fra Pistoia e Valdinievole per riorganizzare tutti i servizi unificando le due zone. D’altro canto la direzione ha fatto una verifica delle cartelle cliniche e il risultato è stato negativo per cui ha affermato che il modo di lavorare dovrà cambiare e ha promesso che tutte le persone che ne hanno bisogno saranno prese in carico con progetti personalizzati e che a breve ci saranno altre verifiche.
Abbiamo studiato le normative regionali per l’accreditamento dei servizi ASL e siamo rimasti positivamente sorpresi: per la salute mentale la Regione prevede tutto ciò che abbiamo sempre chiesto e da qui in avanti l’ASL dovrà dichiarare per punti precisi se i servizi prescritti sono offerti o no agli utenti e se una verifica regionale dimostrerà che la dichiarazione non è veritiera l’ASL incorrerà in una sanzione penale. Per nostra fortuna all'ufficio Asl3 che si occupa dell'accreditamento è appena stata assegnata una psichiatra che conosce bene i servizi e le disposizioni regionali. La sfortuna è che gli psichiatri pistoiesi sono sul piede di guerra.
Le nostre richieste
All'ASL abbiamo contestato la mancanza di progettualità e di presa in carico di situazioni complesse e lo abbiamo fatto per iscritto e anche in pubblico. Pretendiamo una formazione massiccia del personale finalizzata al lavoro in equipe dei vari professionisti e che venga periodicamente verificata l’efficacia dei servizi.
Abbiamo chiesto con forza la ristrutturazione degli edifici fatiscenti e la nuova ubicazione del centro di salute mentale.
Vogliamo che siano rimpiazzati gli psicologi andati in pensione, gli educatori non in servizio attivo e gli psichiatri andati in pensione o trasferiti.
Chiediamo che le attività dei centri diurni non siano ulteriormente decurtate ma potenziate con gruppi psicoeducativi per utenti e familiari.
Vogliamo che siano finalmente attivati i progetti personalizzati con nomina del referente di ogni progetto, che i percorsi siano chiari ai pazienti e ai familiari e che vengano rivisti periodicamente. Pretendiamo che il collegamento con il SERT sia operativo e che sia attivato il protocollo per i TSO (che prevede sempre la presenza dello psichiatra al momento dell’effettuazione).
L’ASL è inadempiente riguardo alle assunzioni dei disabili. Nel 2009 aveva stipulato con la provincia un accordo per diluire le assunzioni in 4 anni, ma le assunzioni sono state pochissime, molto inferiori all’obbligo. Abbiamo raccolto tutta la documentazione e abbiamo preparato una lettera di denuncia all’Ispettorato del lavoro che hanno firmato tutte le associazioni della consulta del dipartimento. Questo ha molto preoccupato la direzione generale dell’ASL perché avrebbe comportato una salatissima multa. Non l’abbiamo mai spedita perché non avrebbe portato nessun vantaggio rispetto alle assunzioni e questo ci ha permesso di impegnare l’azienda a introdurre la riserva di una piccola percentuale di posti per i sofferenti psichici. Dicono che la delibera è “quasi pronta” ma, a causa principalmente del comportamento inconcludente della dirigente del centro per l’impiego (da quando è arrivata nel 2011), che ha penalizzato i servizi a favore dei sofferenti psichici in funzione delle assunzioni con la legge 68, abbiamo dovuto inviare una lettera circostanziata di denuncia alla regione e alla provincia stessa. Attendiamo risvolti.
Abbiamo visionato la proposta che l’ASL ha mandato in regione riguardo alla riorganizzazione dei servizi territoriali, con l’istituzione delle case della salute. Non è menzionata per niente la salute mentale nonostante sia solo territoriale (anche il reparto ospedaliero In Toscana per legge è territorio!). Ho inviato delle proposte e mi hanno detto che sono “interessanti” ma che per ora tutto è solo sulla carta!!!
Al comune di Pistoia (principale competenza: integrazione socio-sanitaria per l’abitare) abbiamo chiesto di fornire locali adeguati ma ci ha fortemente delusi. Dopo innumerevoli contatti, le risposte indicavano buoni propositi ma sono risultate scarsamente operative. Abbiamo investito la commissione sanità sulle problematiche della salute mentale e ci siamo resi conto dell’enorme disinformazione da parte dei consiglieri. Allora abbiamo fornito loro materiale chiedendo che la mozione che presenteranno in consiglio comunale investa il comune in una formulazione chiara dei piani integrati di salute, all’interno dei quali la salute mentale deve avere un ruolo significativo, come prevedono i piani socio-sanitari della regione. Dopo le nostre rimostranze e la visione dei nostri documenti, la commissione ha riscritto due volte la mozione per il consiglio e deve ancora riunirsi per riscriverne una nuova. Ho chiesto udienza al sindaco perché dall’assessore Nuti, nella quale avevamo riposto tanta fiducia, non abbiamo ottenuto niente.
Alla provincia (principale competenza della Provincia è quella del lavoro) chiedevamo di garantire accompagnamento, formazione, promozione del processo per le assunzioni dei disabili e delle fasce deboli. Si avvale di un’agenzia formativa attraverso l’assegnazione di un bando. Attualmente il bando è stato vinto nel 2012 dall’Agenzia Saperi Aperti per un totale di 3 milioni di euro per servizi da erogare in tre anni. Non siamo ancora riusciti a conoscere la loro progettualità per la salute mentale. Alle nostre ripetute istanze, nelle quali abbiamo coinvolto anche la presidente della provincia, è stato risposto con la promessa di “un piano strategico triennale” ma il triennio è quasi finito e non abbiamo visto granché di concreto.
Abbiamo inviato tutta la documentazione in Regione e al presidente del consiglio provinciale per smuovere la situazione.
Con il Coordinamento Toscano delle Associazioni per la Salute Mentale il lavoro è stato tanto. Partecipiamo alle verifiche territoriali; abbiamo lavorato alla scelta degli indicatori per valutare i servizi; contattiamo frequentemente i vari assessorati; abbiamo contestato l’inadeguatezza della nuova delibera sulla psicoeducazione e stiamo lavorando a proposte integrative. Facciamo parte di un gruppo che si occupa di rischio clinico e qualità dei servizi.
Il lavoro di Oltre l’Orizzonte
Finora abbiamo sempre lavorato per promuovere il miglioramento dei servizi attraverso contatti continui a tutti i livelli ma in questi 15 anni di incessante attività non abbiamo ottenuto molto, a parte la comunità terapeutica di Masiano. Ma abbiamo poca forza per fare azioni dimostrative di gruppo perchè la nostra associazione è cresciuta poco, così come pochissimo è cresciuta la consapevolezza dei propri diritti da parte di utenti e familiari.
Continuano a venire solo persone molto esasperate per la non presa in carico del proprio familiare.
Abbiamo preso contatto con un avvocato molto competente e stiamo per stipulare una convenzione per facilitare la consulenza a noi e ai soci che desidereranno usufruire dei suoi servizi.
Abbiamo purtroppo anche constatato che il pregiudizio che abbiamo sempre combattuto nella popolazione in generale si annida fra gli psichiatri stessi, per non parlare degli operatori negli altri servizi pubblici. Ma anche i familiari che si arrendono e non combattono per avere ciò che spetta al proprio congiunto sono vittime del pregiudizio che la malattia mentale è totalmente invalidante. Noi sappiamo che tutti possono migliorare la qualità della propria vita se guidati in un percorso riabilitativo efficace ed è per raggiungere questo obiettivo che continueremo a combattere.
I nostri “nuovi” obiettivi
Abbiamo deciso di:
Le attività in corso:
1) Sostegno alle associazioni all’interno del centro di salute mentale
Abbiamo cercato di rinsaldare la rete fra noi e le associazioni “Bella Mente”, “La Giostra” e “Lunatikos”. Abbiamo dato loro un piccolo contributo economico per i loro progetti e abbiamo proposto di collaborare al potenziamento delle conoscenze dei propri diritti. Tutti si sono dimostrati interessati.
Abbiamo sostenuto le rivendicazione dei soci lavoratori che avevano lamentato per iscritto lo sfruttamento e la mancanza di rispetto nei loro confronti da parte della cooperativa Ipotesi, nata per il sostegno lavorativo ai sofferenti psichici.
2) Sensibilizzazione
a) Veste nuova: abbiamo studiato un nuovo logo per l’associazione (grazie a Fabrizio Pierozzi, il giovane che nel 1999 disegnò il nostro primo logo!) e metteremo mano anche al nostro sito web (grazie a Daniela il sito ci ha permesso di farci conoscere e nuovi volontari e familiari sono arrivati grazie ad esso).
b) Adesione al progetto Coop “Meritiamo di star bene”
La sezione soci Coop fa una serie di incontri su vari temi che riguardano la salute. Hanno accettato di includere la salute mentale. Dal 1° all’8 marzo metteremo uno stand di sensibilizzazione (niente vendita) all’interno del supermercato ( orario 10-12, 16-18; qualcuno è disponibile a dare qualche ora?). Saranno presenti tutte le associazioni della salute mentale di Pistoia.
Il 18 e il 25 marzo ci saranno due incontri sulle terapie di supporto come la naturopatia, l’osteopatia e l’agopuntura e sul contrasto alle dipendenze patologiche, in particolare il gioco. La parte introduttiva verrà fatta dalla psichiatra Gemma Brandi di Firenze, che crede molto nelle potenzialità delle terapie di supporto anche per chi soffre di disturbi psichici. Questi incontri metteranno l’accento sulla salute e il benessere psicofisico e speriamo che allarghino la cerchia delle persone informate e avvicinino all’associazione chi ancora non ha avuto il coraggio di farlo.
c) Sensibilizzazione dei medici di famiglia
Abbiamo sempre ritenuto i medici di famiglia una risorsa molto sottoutilizzata ma i nostri tentativi di coinvolgerli, sia attraverso l’ordine dei medici che attraverso appelli alla direzione aziendale non hanno mai avuto successo.
Ora, grazie all’arrivo di tre volontarie – due giovani medici e un’infermiera- tenteremo un approccio diretto. Abbiamo scritto una lettera offrendo informazioni e disponibilità ad incontrarli. L’ordine dei medici l’ha inviata e l’ha pubblicata sul sito web. Abbiamo chiesto alla direzione di includere una giornata di formazione sulla salute mentale al pacchetto di formazione dei medici di famiglia e ci hanno assicurato l’impegno a farlo.
d) Farmacie comunali
Potremo distribuire il nostro materiale in tutte le farmacie comunali. Il problema è farsi preparare dall’ASL il fascicoletto della guida ai servizi (che chiediamo da 10 anni e che sono il primo obbligo dell’accreditamento!). Noi pretendiamo che ci sia non solo una lista di nomi e di indirizzi ma che sia presentata la “filosofia” del servizio e i percorsi che i pazienti devono seguire per ottenerli.
Grazie alle volontarie del venerdì e alle nuove volontarie offriremo uno sportello informativo presso la farmacia di Viale Adua un pomeriggio alla settimana sperimentale per due mesi.
e) L’officina dei diritti
Nella fase avanzata dei progetti organizzeremo una serie di incontri per dare informazioni sistematiche- vedremo se in forma di corso strutturato o se qualcosa di più informale- per stimolare le persone a conoscere e pretendere i propri diritti ma anche per “educare” alla necessità di prendersi carico della persona e di quali responsabilità anche la persona stessa deve farsi carico.
Le iniziative che abbiamo illustrato hanno bisogno di molto lavoro e di molta perseveranza. Vi chiediamo aiuto se potete, ma vi chiediamo anche di divulgare questi progetti.
Buona vita a tutti.
Kira
RINNOVATE LA TESSERA E DEVOLVETECI IL 5 PER MILLE! Codice fiscale: 900268440471