"È grave essere diversi?"
"È grave sforzarsi di essere uguali: provoca nevrosi, psicosi, paranoie. È grave voler essere uguali, perché questo significa forzare la natura, significa andare contro le leggi di Dio che, in tutti i boschi e le foreste del mondo non ha creato una sola foglia identica a un'altra."
- Paulo Coelho, Veronica decide di Morire -
Dalla centralità dei servizi di salute mentale alla centralità della persona. A che punto siamo?”
Intervento a Pistoia a gennaio 2017 di Paola Carozza, direttore del Dipartimento di Salute Mentale e delle Dipendenze di Ferrara, membro del Direttivo della Società Italiana di Riabilitazione Psicosociale, Membro del Board del World Association Psychosocial Rehabilitation) e autrice di numerose pubblicazioni sulla riabilitazione psichiatrica e sull’organizzazione dei servizi di salute mentale.
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Presso l’associazione (Via Macallè,19 –51100 Pistoia) è possibile avere sia la documentazione cartacea del progetto che il dvd.
–Kira Pellegrini,presidente di Oltre l’Orizzonte,associazione onlus per la promozione del benessere psichico
La simbologia della scultura Resurrezione e il disagio mentale
La scultura e la poesia “Resurrezione” di Adriano sublimano artisticamente il percorso di ripresa della vita nonostante i momenti di sofferenza e di crisi.
… Quando il disagio mentale si trasforma in malattia spesso porta la persona alla morte sociale e civile anche perché la gente ancora diffida di persone con questi disturbi. E' difficile mantenere le relazioni, il lavoro non c’è e l'autonomia di vita viene meno. Eppure, è stato dimostrato da evidenze internazionali che la guarigione è possibile per la maggior parte delle persone. Per guarigione non si intende ritornare allo stato precedente di assenza di malattia e di scommparsa di tutti i sintomi, ma acquisire consapevolezza della propria vulnerabilità e avere conoscenza degli strumenti disponibili per contenerla, andando avanti con la propria vita. È un’impostazione che conta sulle risorse personali, valorizza l’apporto dei professionisti e libera le risorse collettive. Questa è la resurrezione, la rinascita culturale e civile che vediamo simboleggiata nell'opera di Adriano Veldorale.. Lo stigma interno, cioè la mancanza di autostima, la percezione e talvolta il convincimento della irreversibilità della malattia con il conseguente abbandono delle speranze di ripresa, è l’ostacolo più grande. Ma la “resurrezione” dall’autoesclusione e dalla morte civile dipende sì da ciascuno di noi, ma anche dalla rete di sostegno che sta intorno: dai familiari, dagli amici, dai servizi sociosanitari, dalla comunità in tutte le sue articolazioni, dai mezzi di comunicazione. Il fardello, simboleggiato dal metallo, il materiale dell'opera, è troppo pesante per essere sollevato da soli ma il miracolo è possibile solo se ognuno di noi fa la sua parte con responsabilità. Ne basta un pezzettino a testa: Adriano Veldorale ha costruito il velo della “Resurrezione” con 16500 pezzettini, saldandoli insieme con pazienza e competenza, senza lasciare niente al caso, creando un insieme armonioso e leggero che sembra sollevarsi da solo. Questa è la simbologia che ci ha fatto entusiasmare ed identificare con l’opera oltre il suo valore artistico. Può essere applicata a ciascuno di noi. Siamo accomunati in quanto esseri umani, con le nostre fragilità, le nostre emozioni e le nostre risorse.
Domenica 30 aprile ore 16.30
Piccolo Teatro Mauro Bolognini Pistoia
Inserita nella programmazione ufficiale di Pistoia Capitale Italiana della Cultura 2017
Ingresso libero (sarà apprezzato un piccolo contributo per i progetti culturali della compagnia)
Il testo è liberamente tratto da Veronica decide di morire di Paolo Coelho e da Elogio della Follia di Erasmo da Rotterdam
adattamento del testo di Cristian Corrias
regia di Alessandro Pecini
Veronica, un giorno decide che non vuole morire ...
Rinchiusa in manicomio, grazie all'aiuto di uno stravagante medico e all'amore che abbatte ogni convenzione, Veronica trova la forza per lottare e riconquista il coraggio per risalire la china della vita. La storia di Veronica parla della sofferenza dell'altro e della volontà disperata che serve ad andare oltre e dell'energia di credere nei nostri sogni che mai si esaurisce.
La storia di Veronica nel progetto Resurrezione: percorsi di rinascita sociale per persone con disagio psichico
Il progetto è stato promosso dall'associazione Oltre l'Orizzonte per sensibilizzare verso una visione moderna e allo stesso tempo antica della malattia mentale. Il tema ispiratore è la persona al centro del proprio percorso di vita e del proprio percorso di cura. Una crisi, un lutto, un momento di grande difficoltà o sofferenza sono solo una tappa di questo percorso, dopo la quale si deve ripartire con nuova consapevolezza e resilienza. Il primo evento il 14 gennaio è stato l'incontro con la prof. Paola Carozza dell'Università di Ferrara che ha parlato della presa di responsabilità non solo dei servizi pubblici di salute mentale ma anche delle persone stesse, dei loro familiari e della comunità tutta. Alla preparazione del secondo evento, l'esposizione della scultura Resurrezione di Adriano Veldorale in Battistero il 29 aprile, e del relativo catalogo, ha partecipato anche il gruppo “I ragazzi del venerdì” dell'associzione Oltre l'Orizzonte con un modulo di scrittura guidato dalla prof. Rita Gualtierotti sul concetto di ripresa. Alcuni di questi brani verranno letti dal GAD insieme alla poesia Resurrezione di Adriano Veldorale a chiusura della cerimonia di inaugurazione della scultura, che rimarrà esposta fino alla fine di maggio.
L'evento finale, lo spettacolo teatrale La storia di Veronica, rientra pienamente nel progetto sia per il tema che affronta che per il percorso della piccola compagnia che lo presenta, l'associazione I Lunatikos, nata dal ventennale laboratorio teatrale del centro di salute mentale di Pistoia. Per loro il teatro come processo di conoscenza delle proprie emozioni e la promozione delle relazioni interpersonali è stato uno strumento potente per uscire dalla solitudine e dall'isolamento. Lo spettacolo è frutto di due anni di lavoro ed è importante che il comune di Pistoia gli abbia concesso visibilità nel prestigioso teatro cittadino. La compagnia è nata da poco e desidera offrirsi al territorio per progetti culturali ed educativi. Per contribuire alla sua emancipazione e autonomia l'associazione Oltre l'Orizzonte apprezza il contributo liberale che gli spettatori vorrano lasciare e lo devolverà totalmente alla compagnia.
Sabato 29 aprile ore 16:30
Battistero Piazza Duomo Pistoia
Questo evento è nato nato da un incontro di intenti fra l’artista pistoiese e l’Associazione Oltre l’Orizzonte.
Aprirà ufficialmente l’evento un’introduzione di Kira Pellegrini e della curatrice del progetto Caterina Morelli, dopodichè avrà luogo la presentazione critica della scultura e della sua valenza come metafora nella società contemporanea, anche in relazione alla scelta della collocazione nel Battistero di Pistoia, ad opera della storica d’arte Ilaria Magni. L’inaugurazione sarà anche l’occasione per presentare al pubblico il catalogo, che comprenderà anche alcuni scritti elaborati dai Ragazzi del Venerdì dell'associazione Oltre l'orizzonte sotto la guida della prof. Rit Gualtierotti.
L’evento rappresenta il cardine di un progetto culturale più ampio, promosso dall’Associazione Oltre l’Orizzonte fra le manifestazioni di Pistoia Capitale Italiana della Cultura 2017, “Resurrezione: percorsi di rinascita sociale per persone con disagio psichico” è il titolo del ciclo di esperienze culturali diverse (conferenze, proiezioni, spettacoli teatrali) che hanno visto impegnata l’Associazione per la sensibilizzazione della comunità sulle forme di recupero di identità sociale della persona affetta dalla malattia mentale
La mostra espone una sola opera, una Resurrezione, composta da circa 16500 triangoli d’acciaio saldati a formare una sagoma del corpo del Cristo Risorto, posta sopra il celebre fonte battesimale di Lanfranco da Como (risalente al 1226), come ad elevarsi a partire dalla sua sommità. L’artista plasma il ferro per “frantumarlo”, disgregandolo in triangoli e poi ricomponendolo, traendone come risultato una stoffa malleabile e adatta a descrivere con efficace versatilità l’intimismo di un’emozione. Veldorale afferma, con la potenza visiva del ferro forgiato, la metafora del Cristo Risorto, il quale prima di tutto è un Uomo che ha sofferto sulla croce, come chiunque soffra una malattia. Ecco quindi l’analogia fra “Resurrezione” e la missione di rinascita sociale che l’associazione promuove per le persone che ivi sono accolte: acquisire la consapevolezza della propria vulnerabilità, i persistenti segni della Passione, ed avere coscienza degli strumenti per controllarla. L’opera parla a tutti noi di come si può rinascere dal proprio calvario, di come la croce della malattia, in qualsiasi forma, non debba essere un limite invalicabile, ma un ostacolo da imparare a superare, come la pietra, pur pesante, del sepolcro.
“Resurrezione” è un messaggio di speranza di ricostruire una nuova vita, è il simbolo di una riabilitazione sociale dell’uomo contemporaneo, a fronte della discriminazione con cui la nostra attualità pregiudica, giudica, e addita alla diversità dell’altro.
Venerdì 7 aprile, ore 16.30 nell'ambito del progetto "Resurrezione: percorsi di rinascita sociale per persone con disturbi psichici" l'associazione Oltre l'Orizzonte" presenta, in collaborazione con la biblioteca S. Giorgio di Pistoia, il film La pazza gioia di Paolo Virzì. Prima della proiezione interverranno brevemente Kira Pellegrini, presidente dell'associazione e Giuseppe Bruni, psicoterapeuta. Questo film con sensibilità e intelligenza porta ad andare oltre i luoghi comuni per entrare in empatia con l'altrui sofferenza e l'altrui umanità, abbattendo steccati.
presso Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e della Lucchesia, Via de Rossi 26, Pistoia
ore 15.30 Dalla centralità dei servizi alla centralità della persona. A che punto siamo?
Prof. Paola Carozza, direttore Dipartimento di salute mentale di Ferrara
Prof. Paola Carozza, Direttore del Dipartimento di Salute Mentale e delle Dipendenze di Ferrara, autrice di numerose pubblicazioni sulla riabilitazione psichiatrica e sull’organizzazione dei servizi di salute mentale e membro del Direttivo della Società Italiana di Riabilitazione Psicosociale.
ore 17.00 Le nuove competenze richieste agli psichiatri: obiettivi e contenuti del Master “Trattamenti psicosociali orientati all’evidenza e al recovery” presso l’Università di Ferrara
dott. Michele Pavanati, psichiatra del DSM di Ferrara
ore 17.30 “La salute mentale nell’Area ASL Centro”: alcune buone pratiche
Dott. Giuliano Casu, direttore del dipartimento di salute mentale Area ASL Centro
A seguire: interventi del pubblico
Locandina evento e in allegato "Bibliografia di Paola Carozza"