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Oltre l'Orizzonte

Associazione per la promozione del benessere psichico

"È grave essere diversi?"
"È grave sforzarsi di essere uguali: provoca nevrosi, psicosi, paranoie. È grave voler essere uguali, perché questo significa forzare la natura, significa andare contro le leggi di Dio che, in tutti i boschi e le foreste del mondo non ha creato una sola foglia identica a un'altra."
- Paulo Coelho, Veronica decide di Morire -


Associazione “Oltre l’Orizzonte”                                     e-mail:

Via Macallè 19                                                                  sito web: oltrelorizzonte.org

51100 Pistoia

cell. 328-9081569     

                                                                                   Pistoia, 10 febbraio 2014

                                                                                   Prot. n. 940 C5

 Rinnovate la tessera entro il 28 febbraio!

- c.c.postale 11992534

- IBAN IT38F0626013827000000625C00

 Cari amici,

Non ci sentiamo da molto tempo perché siamo stati impegnati su tutti i fronti – ASL, Provincia, Comune, Regione. Speravo di potervi dare delle buone notizie ma purtroppo la situazione è molto preoccupante.

 La situazione dei servizi ASL

I dati che la Regione ha reso noti nella verifica del 15 ottobre hanno confermato concretamente le nostre convinzioni: Pistoia è agli ultimi posti in Toscana per la spesa procapite, gli psicologi non sono stati sostituiti, i progetti individuali personalizzati sono attivati poco e male, alle persone che hanno anche il problema delle dipendenza da sostanze o da gioco non viene offerto un programma di recupero, l’integrazione con il sociale è praticamente inesistente. Gli operatori continuano a lavorare individualmente e non in equipe, come invece prevedono le nostre leggi.

Il primario ha dato le dimissioni e sono state accettate. Dal primo marzo il dott. De Luca eserciterà in Valdinievole come psichiatra. Ha generosamente detto che continuerà a seguire quei pazienti di  Pistoia che lo vorranno ma a fine anno mancheranno anche  due psichiatri.. Dal primo marzo il

dott. D’Anza sarà il primario di ambedue le zone.  Noi abbiamo chiesto con forza un concorso per un nuovo primario perché Pistoia, trascurata da troppi anni, necessita di una guida a tutto servizio che porti autorevolezza, capacità organizzativa e idee progettuali a tutto campo e che introduca una formazione massiccia e capillare su un modo più efficace di fare riabilitazione psichiatrica. Ma l’intenzione della direzione è orientata a nominare un unico primario fra Pistoia e Valdinievole per riorganizzare tutti i  servizi unificando le due zone. D’altro canto la direzione  ha fatto una verifica delle cartelle cliniche e il risultato è stato negativo per cui ha affermato che il modo di lavorare dovrà cambiare e ha promesso che tutte le persone che ne hanno bisogno saranno prese in carico con progetti personalizzati e che a breve ci saranno altre verifiche.

Abbiamo studiato le normative regionali per l’accreditamento dei servizi ASL e siamo rimasti  positivamente sorpresi: per la salute mentale la Regione prevede tutto ciò che abbiamo sempre chiesto e da qui in avanti l’ASL dovrà dichiarare per punti precisi se i servizi prescritti  sono offerti o no agli utenti e se una verifica regionale dimostrerà che la dichiarazione non è veritiera l’ASL incorrerà in una sanzione penale. Per nostra fortuna  all'ufficio Asl3  che si occupa dell'accreditamento è appena stata assegnata una psichiatra che conosce bene i servizi e le disposizioni regionali. La sfortuna è che gli psichiatri pistoiesi sono sul piede di guerra.

Le nostre richieste

All'ASL abbiamo contestato la mancanza di progettualità e di presa in carico di situazioni complesse e lo abbiamo fatto per iscritto e anche in pubblico. Pretendiamo una formazione massiccia del personale finalizzata al lavoro in equipe dei vari professionisti e che venga periodicamente verificata l’efficacia dei servizi.

Abbiamo chiesto con forza la ristrutturazione degli edifici fatiscenti e la nuova ubicazione del centro di salute mentale.

Vogliamo che siano rimpiazzati gli psicologi andati in pensione, gli educatori non in servizio attivo e gli psichiatri andati in pensione o trasferiti.

Chiediamo che le attività dei centri diurni non siano ulteriormente decurtate ma potenziate con gruppi psicoeducativi per utenti e familiari.

Vogliamo che siano finalmente attivati i progetti personalizzati con nomina del referente di ogni progetto, che i percorsi siano chiari ai pazienti e ai familiari e che vengano rivisti periodicamente. Pretendiamo che il collegamento con il SERT sia operativo e che sia attivato il protocollo per i TSO (che prevede sempre la presenza dello psichiatra al momento dell’effettuazione).

L’ASL è inadempiente riguardo alle assunzioni dei disabili. Nel 2009 aveva stipulato con la provincia un accordo per diluire le assunzioni in 4 anni, ma le assunzioni sono state pochissime, molto inferiori all’obbligo. Abbiamo raccolto tutta la documentazione e abbiamo preparato una lettera di denuncia  all’Ispettorato del lavoro che hanno firmato tutte le associazioni della consulta del dipartimento. Questo ha molto preoccupato la direzione generale dell’ASL perché avrebbe comportato  una salatissima multa. Non l’abbiamo mai spedita perché non avrebbe portato nessun vantaggio rispetto alle assunzioni e questo ci ha permesso di impegnare l’azienda a introdurre la riserva di una piccola percentuale di posti per i sofferenti psichici.  Dicono che la delibera è “quasi  pronta” ma, a causa principalmente del comportamento inconcludente della dirigente del centro per l’impiego (da quando è arrivata nel 2011), che ha penalizzato i servizi a favore dei sofferenti psichici in funzione delle assunzioni con la legge 68, abbiamo dovuto inviare una lettera circostanziata di denuncia alla regione e alla provincia stessa. Attendiamo risvolti.

Abbiamo visionato la proposta che l’ASL ha mandato in regione riguardo alla riorganizzazione dei servizi territoriali, con l’istituzione delle case della salute. Non è menzionata per niente la salute mentale nonostante sia solo territoriale (anche il reparto ospedaliero In Toscana per legge è  territorio!). Ho inviato delle proposte e mi hanno detto che sono “interessanti” ma che per ora tutto è solo sulla carta!!!

 Al comune di Pistoia (principale competenza: integrazione socio-sanitaria per l’abitare) abbiamo chiesto di fornire locali adeguati ma ci ha fortemente delusi. Dopo innumerevoli contatti,  le risposte indicavano  buoni propositi ma sono risultate scarsamente operative.  Abbiamo investito la commissione sanità sulle problematiche della salute mentale e ci siamo resi conto dell’enorme disinformazione da parte dei consiglieri. Allora abbiamo fornito loro materiale chiedendo che la mozione che presenteranno in consiglio comunale investa il comune in una formulazione chiara dei piani integrati di salute, all’interno dei quali la salute mentale deve avere un ruolo significativo, come prevedono i piani socio-sanitari della regione. Dopo le nostre rimostranze e la visione dei nostri documenti, la commissione ha riscritto due volte la mozione per il consiglio e deve ancora riunirsi per riscriverne una nuova. Ho chiesto udienza al sindaco perché dall’assessore Nuti, nella quale avevamo riposto tanta fiducia, non abbiamo ottenuto niente.

 Alla provincia (principale competenza della Provincia è quella del lavoro) chiedevamo di garantire accompagnamento, formazione, promozione del processo per le assunzioni dei disabili e delle fasce deboli. Si avvale di un’agenzia formativa attraverso l’assegnazione di un bando. Attualmente il bando è stato vinto nel 2012 dall’Agenzia Saperi Aperti per un totale di 3 milioni di euro per servizi da erogare in tre anni. Non siamo ancora riusciti a conoscere la loro progettualità per la salute mentale. Alle nostre ripetute istanze, nelle quali abbiamo coinvolto anche la presidente della provincia, è stato risposto con la promessa di “un piano strategico triennale” ma il triennio è quasi finito e non abbiamo visto granché di concreto.

Abbiamo inviato tutta la documentazione in Regione e al presidente del consiglio provinciale per smuovere la situazione.

 Con il Coordinamento Toscano delle Associazioni per la Salute Mentale il lavoro è stato tanto. Partecipiamo alle verifiche territoriali; abbiamo lavorato alla scelta degli indicatori per valutare i servizi; contattiamo frequentemente i vari assessorati; abbiamo contestato l’inadeguatezza della nuova delibera sulla psicoeducazione e stiamo lavorando a proposte integrative. Facciamo parte di un gruppo che si occupa di rischio clinico e qualità dei servizi.

 Il lavoro di Oltre l’Orizzonte

Finora abbiamo sempre lavorato per promuovere il miglioramento dei servizi attraverso contatti continui a tutti i livelli ma in questi 15 anni di incessante attività non abbiamo ottenuto molto, a parte la comunità terapeutica di Masiano. Ma abbiamo poca forza per fare azioni dimostrative di gruppo perchè la nostra associazione è cresciuta poco, così come pochissimo è cresciuta la consapevolezza dei propri diritti da parte di utenti e familiari.

Continuano a venire solo persone molto esasperate per la non presa in carico del proprio familiare.

Abbiamo preso contatto con un avvocato molto competente e stiamo per stipulare una convenzione per facilitare la consulenza a noi e ai soci che desidereranno usufruire dei suoi servizi.

Abbiamo purtroppo anche constatato che il pregiudizio che abbiamo sempre combattuto nella popolazione in generale si annida fra gli psichiatri stessi, per non parlare degli operatori negli altri servizi pubblici. Ma anche i familiari che si arrendono e non combattono per avere ciò che spetta al proprio congiunto sono vittime del pregiudizio che la malattia mentale è totalmente invalidante. Noi sappiamo che tutti possono migliorare la qualità della propria vita se guidati in un percorso riabilitativo efficace ed è per raggiungere questo obiettivo che continueremo a combattere.

 I nostri “nuovi” obiettivi

Abbiamo deciso di:

  1. 1.     Essere più risoluti nelle richieste di cambiamento all’ASL, al comune e alla provincia
  2. 2.     Sostenere le associazioni nate nel centro di salute mentale che hanno come protagonisti gli utenti  per aiutarli a maturare una maggiore conoscenza dei propri diritti
  3. 3.     Allargare la nostra rete di sensibilizzazione della popolazione
  4. 4.     Contribuire a far emergere le difficoltà di quanti per disinformazione e scoraggiamento non ne parlano, anche per rinforzare l’azione di promozione dei diritti.

 Le attività in corso:

           1)    Sostegno alle associazioni all’interno del centro di salute mentale

Abbiamo cercato di rinsaldare la rete fra noi e le associazioni “Bella Mente”, “La Giostra” e “Lunatikos”. Abbiamo dato loro un piccolo contributo economico per i loro progetti e abbiamo proposto di collaborare al potenziamento delle conoscenze dei propri diritti. Tutti si sono dimostrati interessati.

Abbiamo sostenuto le rivendicazione dei soci lavoratori che avevano lamentato per iscritto lo sfruttamento e la mancanza di rispetto nei loro confronti da parte della cooperativa Ipotesi, nata per il sostegno lavorativo ai sofferenti psichici.

           2)    Sensibilizzazione

a)    Veste nuova: abbiamo studiato un nuovo logo per l’associazione (grazie a Fabrizio Pierozzi, il giovane che nel 1999 disegnò il nostro primo logo!) e metteremo mano anche al nostro sito web (grazie a Daniela il sito ci ha permesso di farci conoscere e nuovi volontari e familiari sono arrivati grazie ad esso).

b)    Adesione al progetto Coop “Meritiamo di star bene”

La sezione soci Coop fa una serie di incontri su vari temi che riguardano la salute. Hanno accettato di includere la salute mentale. Dal 1° all’8 marzo metteremo uno stand di sensibilizzazione (niente vendita) all’interno del supermercato ( orario 10-12, 16-18; qualcuno è disponibile a dare qualche ora?). Saranno presenti tutte le associazioni della salute mentale di Pistoia.

Il 18 e il 25 marzo ci saranno due incontri sulle terapie di supporto come la naturopatia, l’osteopatia e l’agopuntura e sul contrasto alle dipendenze patologiche, in particolare il gioco. La parte introduttiva verrà fatta dalla psichiatra Gemma Brandi di Firenze, che crede molto nelle potenzialità delle terapie di supporto anche per chi soffre di disturbi psichici. Questi incontri metteranno l’accento sulla salute e il benessere psicofisico e speriamo che allarghino la cerchia delle persone informate e avvicinino all’associazione chi ancora non ha avuto il coraggio di farlo.

c)    Sensibilizzazione dei medici di famiglia

Abbiamo sempre ritenuto i medici di famiglia una risorsa molto sottoutilizzata ma i nostri tentativi di coinvolgerli, sia attraverso l’ordine dei medici che attraverso appelli alla direzione aziendale non hanno mai avuto successo.

Ora, grazie all’arrivo di tre volontarie – due giovani  medici e un’infermiera- tenteremo un approccio diretto. Abbiamo scritto una lettera offrendo informazioni e disponibilità ad incontrarli. L’ordine dei medici l’ha inviata e l’ha pubblicata sul sito web. Abbiamo chiesto alla direzione di includere una giornata di formazione  sulla salute mentale al pacchetto di formazione dei medici di famiglia e ci hanno assicurato l’impegno a farlo.

d)    Farmacie comunali

Potremo distribuire il nostro materiale in tutte le farmacie comunali. Il problema è farsi  preparare dall’ASL il fascicoletto della guida ai servizi (che chiediamo da 10 anni e che sono il primo obbligo dell’accreditamento!). Noi pretendiamo che ci sia non solo una lista di  nomi e di indirizzi ma che sia presentata la “filosofia” del servizio e i percorsi che i pazienti devono seguire per ottenerli.

Grazie alle volontarie del venerdì e alle nuove volontarie offriremo uno sportello informativo presso la farmacia di Viale Adua un pomeriggio alla settimana sperimentale per due mesi.

e)    L’officina dei diritti

Nella fase avanzata dei progetti organizzeremo una serie di incontri per dare informazioni sistematiche- vedremo se in forma di corso strutturato o se qualcosa di più informale- per stimolare le persone a conoscere e pretendere i propri diritti ma anche per “educare” alla necessità di prendersi carico della persona e di quali responsabilità anche la persona stessa deve farsi carico.

 Le iniziative che abbiamo illustrato hanno bisogno di molto lavoro e di molta perseveranza. Vi chiediamo aiuto se potete, ma vi chiediamo anche di divulgare questi progetti.

 Buona vita a tutti.

                           Kira

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